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La pargoletta è arrivata nel giorno della liberazione dell'ultimo anno del calendario Maya... ed eccomi a 41 anni con un frugoletto tra le braccia quasi tutto il giorno, tranne quando cambio pannolini, faccio bagnetti e qualche anima buona me la rapisce per coccolarla. Un'amore di bambina...ma anche un'impegno 24 ore su 24 che cambia "un po'" la vita. Poiché sotto la mamma c'è una donna quarantenne nella vita precedente lavoratrice con tanti interessi, esploratrice di se stessa e alla perenne ricerca di quel qualcosa che "mi fa stare bene", l'adattamento ai nuovi ritmi non è facile. Da qui l'idea del blog, un po' sfogo terapeutico un po' desiderio di condivisione con chi di voi vive/viveva/vivrà un'esperienza simile. Tra una pappa e una nanna....e ringraziando le apine sulla culla.

domenica 1 luglio 2012

mangiare...che delizia!

Cucinare era il mio spazio creativo. Con la porta del frigorifero e della dispensa aperte (e poche cose dentro) si metteva in moto la mia fantasia, un vero e proprio flusso di coscienza culinario.
Amavo far emergere aromi speziati da pietanze apparentemente semplici e aggiungere quel tocco di magia che trasformava una normale frittata in una torta salata versione normanna con tanto di coreografico ciuffetto di crescione e pomodorino sorridente. Ovviamente deliziavo il palato del mio compagno che la sera si impadroniva del divano per lo stravaccamento post-lavoro. Gioia immensa quindi: fantasia a briglia sciolta e soddisfazione per il feedback positivo dell'amato. Che volere di più?
Beh, ora, tra una colazione, una cena e il pranzo della domenica l'unica differenza è il momento della giornata in cui si decide di farli, che non è certo quello in cui fanno colazione, pranzano o cenano tutti gli altri. Un pasto può durare anche tre ore, perché tra il momento in cui apri il frigorifero e il momento in cui metti il boccone in bocca, c'è l'acqua da bollire per il biberon, il portarla alla temperatura indicata sulla scatola (55°???), il tempo di raffreddamento, qualche canzoncina per tenere buona la pargoletta che nel frattempo sta diventando una belva affamata, qualche incidente di percorso (la busta del latte in polvere che casca innavvertitamente a terra, l'ultimo biberon disponibile rimasto in auto da ieri sera, tua mamma che sta cercando disperatamente di telefonarti da un'ora, ecc.) e, ovviamente, la preparazione del tuo cibo. Preparazione? Ma che dico...tra poppata e tempo della digestione se ne va un'altra mezz'ora, se va bene. Per cui alla fine la preparazione del tuo cibo si riduce all'apertura di una scatola di fiocchi di latte (e inevitabilmente la confezione si aprirà male per cui sarai costretta a prendere le forbici per tagliare la plastica) e al risciacquo di qualche pomodoro che verrà azzannato nudo e crudo. La fame e il nervosismo dovuti alle mansioni mammesche hanno la meglio sulla fantasia e il flusso di coscienza culinario è stato messo a tacere prima di emergere. Ovviamente il tocco coreografico non manca: una foglia di basilico strappata dal vasetto sul terrazzo e mangiata "nature" a fine pasto. Buon appetito mamma!


2 commenti:

  1. Ho sempre avuto un sospetto che eri sovrumana, e adesso ne sono sicura! Chi riesce anche a scrivere un blog, fra tutte le altre esigenze nella vita della nuova mamma, merita veramente un premio!

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  2. Saranno pensieri in libertà, scritti nei rari momenti di libertà, quando non dormo sfinita o non mi nutro.
    A volte saranno scritti dal cellulare con un dito della mano libera, mentre l'altra culla Nicole. Mi scuso Sin d'ora x gli orrori sintattico-grammaticali-lessicali.

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